lunedì 15 aprile 2013

Mondo Cane!

Ciao a tutti
Rieccomi qua! Come state tutti? Si, dico anche te cha questa mattina ti sei svegliato tardi e hai ancora quei capelli alla Frankestein Junior, come gira?
Come avete potuto veder PUF sono svanita un’altra volta nel nulla, abbandonando non solo il blog, ma anche la mia vita sociale, e questa volta, lo giuro, per un serio serissimo motivo: lui!

L’ho trovato insieme ad altri due fratellini nei cassonetti dell’immondizia, dove qualche emerito idiota li aveva abbandonati senza pietà, e l’ho dovuto inserire di botto nella mia vita, con tutto quello che questo comporta, ossia svegliarsi ogni due-tre ore la notte per dargli il latte da un micro-biberon, e ripulire di continuo la sua cuccetta dai bisognini, perché i cagnolini per essere sono piccini, ma di pipì ne fanno a litri!
Oltre a fare la mamma ai cuccioli, per il resto ho avuto solo le forze per deambulare e sonnambulare per casa, figuratevi attività complesse come rispondere alla posta e parlare di libri.
Adesso però ho dovuto fare le foto ai cuccioletti perché davvero io non posso tenerli con me fintanto che non mi trasferirò a vivere in a country, e sto cercando qualcuno che li adotti per sempre, anche se separarmene mi spezzerà il cuore lo confesso. Fatta la prima foto ho pensato che fosse impossibile non condividerla con voi, perciò approfittando di una loro siesta eccomi di nuovo qui con voi.
Ma dato che qui si parla di libri non potevo esimermi dal darvi delle dritte, come dire…a tema!
Eccovi così tre romanzi di tre super scrittori che parlano di super storie con super cani. Alcuni vanno bene per i più piccoli (ho conosciuto Pennac da bambina proprio grazie a questo libro), ma inteneriranno i cuori di tutti, uno è già per i più adulti e l’ultimo è un’ anteprima ed uscirà il 24 aprile.  Eccoveli.



Il Cane è un cane che ha trascorso un'infanzia molto triste. Alla sua nascita, mentre tutti i suoi fratelli e sorelle vengono venduti, lui viene fatto affogare in un secchio di acqua gelida, perché è troppo brutto e nessuno lo vorrebbe. Lui, però, riesce a sopravvivere. Si risveglia in una discarica, dove trova una vecchia cagna, Muso Nero, che lo adotta e lo tiene con sé, insegnandogli a riconoscere gli odori e seguirne la traccia, a procurarsi il cibo e a schivare gli ostacoli. Purtroppo un brutto giorno, all'arrivo dei camion, che sparpagliano rifiuti ovunque, Muso Nero viene travolta dalla porta di un frigorifero e muore. Poco prima di morire, però, chiede a Il Cane di andare in città e di trovarsi una padrona. Il Cane scappa subito dalla discarica, e giunge nella città di Nizza. Dopo aver fatto diversi incontri in cerca di una padrona (senza però ottenerne una), Il Cane viene catturato e portato al canile, insieme ad altri cani. In suo aiuto viene Lanoso, un grosso cane con il pelo simile a lana, che gli spiega la situazione, e lo mette a conoscenza del fatto che, dopo tre giorni di permanenza al canile, se i padroni dei cani non verranno a prenderli, essi verranno uccisi. Il Cane, però, ha fortuna: proprio il terzo giorno arrivano al canile tre turisti, due genitori con una bambina. La bambina è furiosa e vuole a tutti i costi un cane. Tra tutti i cani presenti nel canile, con il grande dispiacere dei genitori, sceglie proprio Il Cane. Egli abbandona in lacrime Lanoso, perché sa che morirà e non lo rivedrà mai più. La bambina profuma di mela, perciò Il Cane la soprannomina Mela. Lei tratta il suo nuovo animaletto con tutte le cure e l'affetto possibili. Al ritorno della vacanza a Nizza, però, Mela abbandona completamente Il Cane, che viene sempre trattato male dai suoi genitori, la Spepa e il Muschioso. Così un giorno decide di fuggire e cercarsi una nuova casa. Incontra lo Ienoso, un cane molto simile ad una iena, che lo aiuta e lo ospita a casa sua e del suo padrone, il Cinghiale, che è un bravissimo pittore. Il Cane vive felice, e per questo pensa che sia tutto un sogno, e lo Ienoso, per convincerlo che è tutto vero, lo porta in un vecchio cimitero di cani, dove abitano dei cani e dei gatti suoi amici. I gatti offrono ai due la cena, e Il Cane ha l'occasione di conoscerli: L'Artista è un gatto nero molto creativo, l'Italiano è un gatto con il pelo a macchie bianche e nere, che assomigliano ad uno smoking, il capo dei gatti del cimitero, e apparteneva ad un famoso attore italiano, l'Egiziana è un'amica dell'Italiano.
Un giorno Il Cane rivede Mela che esce da scuola, e lei lo insegue per chilometri, mentre fuori si fa buio. Alla fine la bambina rinuncia all'impresa, ma Il Cane decide di perdonarla e lei promette di trattarlo sempre con cura e di non dimenticarsi di lui. I due passano molto tempo insieme e diventano inseparabili. Un giorno la Spepa e il Muschioso decidono di fare un altro viaggio a Nizza, e con questa scusa abbandonano Il Cane durante una sosta, senza farsi scoprire da Mela.
Il cane percorre decine e decine di chilometri e, grazie all'insegnamento di Muso Nero, segue il suo odore fino a tornare a Parigi. Alloggia dallo Ienoso, e decide di vendicarsi dei genitori di Mela. Così, aiutato da molti altri gatti e cani, distrugge la loro pulitissima ed ordinatissima casa, risparmiando solo la camera di Mela, che L'Artista provvede a rendere bellissima. Al ritorno della famiglia, però, nulla va come previsto: i genitori di Mela, invece di arrabbiarsi con Il Cane, lo ringraziano e gli sono grati, perché, alla notizia della sua “scomparsa”, Mela ha smesso di mangiare e ora si sente molto debole; vedendolo, però, torna improvvisamente in salute. Così Il Cane e la sua definitiva famiglia vivono in armonia e si vogliono bene

Non sono uno specialista di cani. Solo un amico. Un po' cane anch'io, può darsi. Sono nato nello stesso giorno del mio primo cane. Poi siamo cresciuti insieme. Ma lui è invecchiato prima di me. A undici anni era un vecchietto pieno di reumatismi e di esperienza. Morì. Io piansi. Molto". Ecco cosa dice Daniel Pennac, l'innamorato dei cani. Quando avremo letto la storia del Cane, sapremo non solo tutto sul suo mondo. ma impareremo anche molto su quello degli uomini: come appariamo agli occhi del cane. quanto dobbiamo venir ammaestrati.



Un cane che adora i gelati, un cane abbandonato in un cassonetto. Cani contegnosi e cani arresi all'amore per l'uomo. Ma anche un dolce vecchio cavallo da circo, una coppia di lontre braccate da un cacciatore, un grande uccello misterioso che una notte bussa alla finestra di un albergo. Storie di cani, storie di altri animali testimoni dell’intenso legame fra uomini e animali.


Assaf è un sedicenne timido e impacciato che, durante l'assenza dei genitori (in viaggio per l'America), svolge servizio presso il municipio della zona. Assaf passa le sue giornate inutili attaccato ad un computer, fino a che il suo principale gli affida un compito insolito: ritrovare il padrone di un cane randagio, ritrovato da poco per le strade di Gerusalemme. Il ragazzo si trova quindi ad affrontare questo compito portando il cane in giro per la città nella speranza che lo conduca dal suo padrone. Il cane però sembra non voler stare seduto, in preda all'euforia della libertà ritrovata, comincia a correre speditamente. Assaf, colto di sorpresa, rincorre il cane finché quest'ultimo non si ferma accanto ad una pizzeria. Alquanto scosso per la corsa imprevista, Assaf si sente rivolgere la parola dal pizzaiolo, il quale ha immediatamente riconosciuto il cane, o meglio, la cagna. Ed è qui che gli comincia a chiedere di lei, di una ragazza, la padrona della cagna. Questo è solo uno dei primi incontri che sconvolgeranno la vita di Assaf nei giorni successivi. Correndo dietro all'animale, infatti Assaf viene condotto di fronte a inquietanti personaggi, attraverso i quali ricompone i tasselli di un drammatico puzzle: la vicenda di Tamar, una ragazza solitaria e ribelle, dal carattere deciso, della sua stessa età e padrona di Dinka. Una ragazza che tutti dicono abbia bisogno di aiuto. Tamar è scappata di casa per salvare il fratello tossicodipendente Shay dalla rete di un'associazione illegale, che si copre presentandosi come rifugio per "giovani artisti". Tamar, a sangue freddo, sfrutta il suo talento per entrare a far parte di quest'associazione, dimenticando rischi e paure. Il fascino che i racconti di tutti fanno aleggiare attorno alla figura di Tamar, spingono Assaf ad una ricerca continua, guidata da Dinka, finché non si troverà dentro la sua vita triste e desolante, fatta di dolorose sconfitte e lacerante solitudine. Il mistero ed il fascino di Tamar catturano Assaf, che decide di andare fino in fondo, di "correre" con lei. "Qualcuno con cui correre" è il ritratto di due adolescenti che si cercano, che forse si amano, che soffrono ma combattono con generosità per qualcosa che è dentro di loro.

Eccovi il trailer del film

ed infine


Stanley è ancora un ragazzino, e si sente solo. Da quando il fratello è partito per la guerra, il padre non è più lo stesso. E' freddo e distante. Eppure Stanley è trovato il modo per essere di nuovo felice: prendersi cura dei suoi cani. Lui è l'unico che sa come comunicare con loro. Quando Soldier, un cucciolo dal pelo chiaro, sembra troppo fragile per sopravvivere, Stanley gli salva la vita. Qualcosa di speciale li unisce e i due diventano inseparabili. Ma il loro legame è destinato a spezzarsi: un giorno, all'improvviso, Soldier scompare. Per Stanley è una nuova ferita difficile da ricucire. Non gli rimane che una scelta: vestire la divisa dell'esercito inglese e partire per il fronte. Partire alla ricerca del fratello e cercare di riunire la sua famiglia. Grazie alla sua rara abilità nel capire i cani, viene assegnato al servizio dei cani messaggeri. Nell'orrore delle trincee del primo conflitto mondiale, la lealtà e il coraggio di questi animali salvano vite umane. Sono loro che giorno dopo giorno insegnano a Stanley a essere forte e a sopportare la violenza della guerra. Eppure lui non riesce ad affezionarsi veramente: il ricordo di Soldier fa ancora troppo male. Fino a quando non gli viene affidato Pistol che, come lui, non si fida più di nessuno. Grazie a questo cane Stanley rivive, per la prima volta, la forza dell'amicizia che lo legava a Soldier. Una sensazione che credeva di non riuscire più di provare. Pistol ha uno strano e immediato attaccamento per lui e i suoi occhi sembrano volergli dire qualcosa. Stanley deve scoprire se il suo cuore è ancora capace di ascoltare...

BAU A TUTTI!!!

mercoledì 20 marzo 2013

Hybrid- Quel che resta di me

Ciao ragazzi, oggi mi sono svegliata con l’impellente necessità di parlarvi di un libro che, lasciatevelo dire, MERITA, MERITA, MERITA di essere letto. Sto parlando di “Hyrid – Quel che resta di me” di Kat Zhang, da quasi due settimane in libreria, edito da Giunti per la collana Y di cui vi ho già parlato altre volte.
Dunque dunque, da dove cominciare? Ho comprato il libro all’ aeroporto di Trapani, dal quale sono partita diretta a Venezia, dove mi attendeva l’esame finale del mio master. Ero convinta che il libro sarebbe servito da premio di vittoria (nel caso fosse andata bene) o da premio di consolazione (nel caso avessi miseramente toppato il mio esame) e in tutte e due casi, avevo in programma di leggerlo solo dopo aver affrontato i professori dell’università, anche perché mi ero proposta di utilizzare le ben 4 ore di viaggio (tra bus e volo e roba così) per studiare bene la mia tesi, e ripassare quel papello di argomenti, noiosissimi ma necessari per superare l’esame.
Allora ho comprato il libro e ho pensato, leggo solo il prologo e poi mi metto a studiare per bene.
Ecco, mai pensiero fu più sbagliato di così, perché non appena i miei occhi si sono posati su quelle pagine, il mio timore dell’esame, la mia voglia di studiare, la stanchezza per il viaggio e il mal d’aereo, sono finiti all’istante, puff, scomparsi.
Arrivata a Venezia il libro era bello che finito. Ho desiderato tanto che fosse già uscito il secondo capitolo della trilogia, ve lo giuro!
Perciò ho dopo aver fatto l’esame (ah, è andata bene alla fine J) ho deciso di ravvivare ill blog che causa esame avevo un po’ tralasciato e raccontarvi un po’ cosa ho trovato dentro questo libro fantastico.


TRAMA

In un mondo alternativo, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l’anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell’infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un’aberrazione da correggere.
Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua se­conda anima. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l’altra par­te di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l’una dell’altra.
Nonostante tutti i tentativi per difende­re e nascondere l’esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto.


COSA PENSO DEL LIBRO

È un libro assolutamente coinvolgente, e si legge d’un fiato.
L’idea delle due anime che interagiscono fra loro, mi ha stuzzicata, così come è stato  emotivamente coinvolgente assistere agli effetti devastanti della loro separazione, e in questo senso il libro mi ha ricordato molto la trovata geniale dei daimon che abbiamo avuto il piacere di leggere in Queste oscure materie di Philip Pullman senza che questo gli facesse però perdere punti in fatto di originalità.
Fra le varie proposte di narrativa contemporanea Y.A. di quest’anno, credo che Hybrid sia senza dubbio una delle più valide, e credo che la storia si presti così bene ad una versione cinematografica, che sia probabile trovarla fra qualche tempo nelle sale.  
La vicenda è narrata in prima persona, dal punto di vista di Eva, l’anima recessiva che deve essere tenuta nascosta da Addie (con cui condivide il corpo) o verrà farmacologicamente soppressa, come se si trattasse di una malattia da debellare.
La feroce voglia di vivere e la frustrazione di Eva per la sua vita a metà, ci tengono fin dalle prime pagine attaccati al libro, e ci fanno divorare le pagine fino alla fine, senza che ci siano cali di tensione. Siamo noi che di tanto in tanto distogliamo lo sguardo dalle pagine e ci prendiamo un attimo per riflettere, perché la riflessione è necessaria. Pur essendo un distopico, infatti, ambientato in una realtà alternativa alla nostra, Hybrid ci presenta tematiche e contenuti di un certo peso che anche il lettore più giovane, all’inizio coinvolto dalla storia di fantasia e dai giovani personaggi, non può non rintracciare nella vita di tutti giorni, nel mondo che lo circonda.
Non è strano infatti che si schieri immediatamente coi protagonisti ibridi, provando un grande senso di empatia.
Ci si accorge che noi li capiamo.
Questo perché i tormenti, l’odio/amore, le gelosie che condividono le due anime protagoniste, sono gli stessi che regolano i rapporti intimi, potenti e fragili fra sorelle.
Soffriamo con loro perché in quanto figli abbiamo visto, o almeno riusciamo ad immaginare  le paure dei genitori di fronte alla malattia dei figli, le loro certezze che vanno in frantumi, il dover sceglier il male di uno per il bene di un altro.
Ci indigniamo perché sappiamo che, indipendente dall’essere ibridi o no, non è facile su questa terra essere diverso, far parte di una minoranza.
Un libro che ogni ragazzo dovrebbe leggere, e che ogni insegnante dovrebbe portare in classe, perché libri come questo,che sanno parlare di sentimenti senza essere banali e melensi, che sanno far fantasticare ma ti sbattono in faccia la verità, per quanto cruda, stimolano ad avere un occhio critico sulla realtà che, e un interesse per la lettura dei fatti e della storia più consapevole. É un libro che induce a farsi delle domande e crearsi le proprie opinioni.
Ti rapisce e  senza che tu te ne accorga, mentre segui con apprensione le vicissitudini dei protagonisti, in un angolino della tua testa, proprio come fa Eva con Addie, ti parla. Apri gli occhi, ti avverte, attenzione, pensa individuale, dice, non fermarti all’apparenza, dire è giusto o sbagliato è più complesso di quello che vogliono farti credere, e  molto più importante. E se ti dicono che sei troppo giovane per farlo, non crederci, stanno mentendo.  

Beccatevi il booktrailer


E qui ci sono le prime pagine del libro direttamente dal sito della Giunti.
Se invece volete saperne di più sulla giovane scrittrice, eccovi la sua pagina facebook e il suo sito ufficiale.
Questa invece è la copertina originale, guardate, le metto vicine, che ne dite? Io sinceramente preferisco la prima.

Per favore, aspetto che per una volta facciate i bravi  e mi inondiate di commenti.
Io sono stata così felice di averlo letto (che con qualche difficoltà a separarmene, ve lo confesso) l'ho donato alla mia biblioteca di fiducia. Eh lo so, trooooppo generosa!

Aspetto con ansia le vostre impressioni!
A presto


martedì 19 marzo 2013

LIEBSTER BLOG AWARD




Ciao gente!!!
Se anche voi come questo blog siete stati in letargo, un po’ assenti e col neurone perso tra i meandri della stressosfera allora BEN RISVEGLIATI!!!
Come state? Qui non ci si lamenta, dopo un mese di zero assoluto riapriamo il blog con una bella notizia: il blog Tramestio Interiore, che ringraziamo veramente di cuore,  ci ha gentilmente premiati col LIEBSTER BLOG AWARD, un premio, ideato in Germania,  che viene assegnato a blogger meritevoli con meno di 200 followers.
Ed ecco le mie risposte alle undici domande postemi dal blog a seguito della mia vincita:

1.Dove preferite acquistare i libri: in rete, in libreria o nei mercatini dell'usato?
Senza dubbio in libreria, perché il libro mi piace guardarlo, annusarlo, sfogliarlo, soppesarlo, sgranocchiarlo un po’ prima di comprarlo. Anche quando compro in rete (per risparmiare qualche euro),  la scelta e il ritiro avvengono in libreria.

2. Quali libri non siete riusciti a finire?
Praticamente non si contano…e non perché non volessi finirli, ma perché li ho iniziati leggendo a scrocco in libreria e finiva che mi buttavano fuori prima di riuscire a leggere gli ultimi capitoli.

3. Quali libri invece avreste voluto non finissero mai?
Quelli con più di mille pagine. Se resto incollata fino alla millesima, è ovvio che il libro mi ha stregata, perciò non vorrei finisse mai

4. Che libro state leggendo in questo momento?
Hybrid di Kat Zhang . In realtà  l’ho finito due giorni fa, adesso lo sto rileggendo.

5.Quale classico non deve mancare?
Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry

6. Citazione preferita?
“per favore, mi disegni una pecora?”

7. Il tuo primo libro?
È sempre lui, Il piccolo principe

8. Quale personaggio è stato indimenticabile?
…..mmmm troppo difficile, giuro, non ce la faccio.  

9. Che segnalibro usate solitamente?
Sono particolarmente legata a un piccolo pezzo di legno lasciatomi dal mare.

10. Lettura inconfessabile?
Leggere non è un peccato, semmai un vizio, perciò…niente da confessare!

11. Genere, autore e casa editrice preferiti?
 Amo la letteratura per ragazzi e sono fissata con la Salani
, metterei la mano sul fuoco su qualunque autore da loro pubblicato.
  
Undici curiosità random su di me:

1.        Se prima aveva un cuore che batteva, non mettetemelo sul piatto spacciandomelo per una succulenta pietanza, non lo mangerò.
2.        Per gusti, abitudini, pensieri, ho un’età variabile tra i cinque e i settanta anni
3.        Se sono triste, anche solo un poco triste, piango, se sono felice, ma veramente tanto felice, piango
4.        Ho paura del buio
5.        Voglio il cioccolato prima di andare a dormire
6.        Vado ancora a scuola, un po’ per imparare, un po’ per insegnare
7.        Voglio andare a vivere in campagna
8.        Voglio andare in vacanza a Disneyland
9.        Spesso il mio cervello funziona solo la notte
10.     Non faccio mai bei sogni, solo incubi schifosi
11.    Se mi concentro bene, faccio arrivare più in fretta l’autobus

In quanto vincitrice del Liebster Blog Award, ho l’onore di premiare a mia volta i seguenti blog che per un motivo o per un altro, sono convinta che meritino questo premio :


Cosa dovranno fare i vincitori?
·    ringraziare i blog che hanno assegnato il premio citandoli nel post
·    rispondere alle undici domande poste dal blog stesso
·    scrivere undici brevi curiosità su di te
·    premiare a tua volta 11 blog con meno di 200 followers
·    formulare altre 11 domande a cui i blogger premiati dovranno rispondere
·    informare i blogger del premio assegnato

Ecco le mie undici domande a cui dovranno rispondere i blogger premiati:

1.        Se il libro fosse commestibile, che sapore avrebbe?
2.        Se il libro fosse un desiderio, che titolo avrebbe?
3.        Tutti i colori del libro: ami il giallo, il noir, il rosa….?
4.        Il libro che ha sovvertito il vostro modo di vedere le cose è …..
5.        Se voi foste ilo protagonista di un libro…. che libro sarebbe?
6.        Citazione preferita?
7.        Che colonna sonora dareste al vostro libro preferito?
8.        Quale è stato il vostro primo libro?
9.        Quale personaggio è stato indimenticabile?
10.     “Che schifo di libro!” Quando l’avete detto l’ultima volta?
11.     Date un titolo alla vostra ipotetica autobiografia.
 
Complimenti a voi tutti!

martedì 19 febbraio 2013

CHIPS and READS challenge

Una nuova, serissima ricerca scientifica, pubblicata sullo Scientific American ha dimostrato che le patatine fritte (e non le ciliegie come credevamo noi), possiedono l'intrinseca proprietà una tira l’altra non perché siano particolarmente succulente, bensì perché la nostra lingua a contatto con l’elemento patatina  invia un impulso al cervello, che si ingolfa per via dell’unto, e che a sua volta induce lo stomaco a produrre delle simpaticissime sostanze chiamate endocannabinoidi. Queste simpaticone oltre a farci sentire nella testa e nella pancia quella vocina che dice NE VOGLIO ANCOOORAAA, che cosa fanno? Si mettono a stimolare la nostra produzione di endorfine. Tombola!
Questo spiega il perché, con la pancia rigonfia after Burger King, io entri con un sorriso ebete alla Feltrinelli, azioni il braccio-meccanico  (allunga afferra allunga afferra allunga afferra afferra)  formando colonne abnormi di volumi che svettano fino al mento (che funge appunto da fermalibro) tanto da essere scambiata per l’addetta di reparto, e mi metta a spizzicare volumi, presi a casaccio, per ore, con aria di somma beatitudine.
Prima pensavo di essere pazza, ora capisco che la colpa è delle patatine. Da questa fondamentale consapevolezza, ho deciso di contribuire anch’io alla Ricerca Scientifica, monitorando le mie letture sotto l’effetto delle sostanze incriminate (patatine da fastfood) tenendo quindi un rigoroso conteggio di quanti, e quali volumi possano essere coinvolti direttamente nel processo patata/endorfina.
Come sapete, la Ricerca ha bisogno di giovani lettori volontari.
Volete anche voi fare parte di quella che potrebbe essere la nuova scoperta del secolo? Partecipate al CHIPS and READS CHALLENGE.

Istruzioni

Il CHIPS and READS CHALLENGE avrà la durata di un anno intero, e sarà composto da quattro tappe, una ogni 3 mesi, più una tappa extra finale, e a conclusione di ciascuna tappa, si raccoglieranno i dati della ricerca e un partecipante sarà premiato con un libro cartaceo.
Come fare per partecipare?

FASE 1: Diventare follower di questo blog e della pagina facebook 
FASE 2: Commentare questo post confermando la partecipazione al challenge, specificando il nome col quale vi siete iscritti e lasciando il vostro indirizzo mail
FASE 3: Comunicare i risultati della vostra ricerca personale (scrivere quante porzioni di patatine avete assunto e quanti e quali titoli avete spizzicato) nella sezione commenti di questo blog e/o nel vostro blog e/o nella vostra pagina (negli ultimi due casi inserite nella sezione commenti di questo blog il link alle vostre pagine).


Premiazione
A fine maggio, agosto, novembre, e febbraio, si proclamerà un vincitore, scelto in base al numero di dati forniti nei tre mesi della tappa. Ovvero, più volte ripetete l’esperimento, che consiste nel mangiare delle patatine (non importa la quantità purchè la specifichiate), e successivamente spizzicare libri (non importa quanti, quali, se comprati, regalati, presi in prestito o letti direttamente il libreria), più possibilità avrete di vincere (attenzione, non c’è un’estrazione,  vince chi posta più commenti ). Ogni partecipante potrà decidere di partecipare ad una o più tappe, alla fine comunque, si farà un conteggio dei vostri commenti e si decreterà un ulteriore vincitore (se partecipate anche ad una sola tappa, ma commentate molto, avete le stesse probabilità di chi magari partecipa a tutte le quattro tappe ma commenta poco). In tutto quindi ognuno di voi ha la possibilità di vincere ben 5 libri cartacei. Attenzione i libri premio saranno scelti dagli stessi vincitori tra una selezione che comprenderà tutti i libri inseriti nei commenti di questo challenge.  Quindi più partecipate, più voi (ma anche gli altri partecipanti) avrete una maggiore possibilità di scelta-premio.

Note
1)     Non è necessario condividere il post o il logo del challenge, ma è comunque utile per la ricerca.
2)     È possibile iscriversi in ogni momento.
3)     Non sono necessari commenti, recensioni, schede libro, descrizione dei libri letti o della marca di patatine ingerite, ma sono comunque utili alla ricerca.
4)     Col termine “spizzicare” si vuole intendere una lettura parziale, anche breve, ma comunque superiore alle dieci pagine (in quel caso si usa il termine “annusare”).
5)     È possibile incrociare questo challenge con altri, (potete commentare un libro spizzicato e commentato altrove, l’importante è che prima della lettura abbiate mangiato delle patatine).

In fondo a questo post inserirò come esempio anche i miei “risultati della ricerca” in modo tale che possiate capire meglio, e darvi già una piccola selezione di titoli-premio. Io ho inserito la cover e la descrizione, ma voi, come ho specificato al punto 3) non siete obbligati, le info necessarie sono:
-         n° porzioni patatine
-         n° libri spizzicati (corredati da titolo, autore e casa editrice)
Tutto chiaro? Per ogni domanda specifica non esitate a contattarmi al mio indirizzo mail noteaimargini@gmail.com  


BUONA RICERCA A TUTTI (e buone endorfine)!!!


My CHIPS and READS personal result:

n° porzioni chips: 2 small
n° libri spizzicati: 7 varie misure

Adams Richard - La collina dei conigli

Bur Exploit


Il saggio Moscardo, l'ingegnoso Mirtillo, il prode Argento e tanti altri sono gli eroi di questo fantastico romanzo epico.Un drappello di piccoli coraggiosi conigli, alla ricerca di un avvenire più sicuro, migra attraverso le ridenti colline del Berkshire e aff ronta mille nemici in un indimenticabile cammino verso il più prezioso dei beni: la libertà.
Con La collina dei conigli la letteratura contemporanea ha ricreato la sua Iliade e la sua Odissea: i piccoli e coraggiosi protagonisti vivono avventure ed emozioni, la quiete di splendidi pascoli e raccontano leggende sul Popolo dei Conigli, i suoi dèi e i suoi eroi.


Paterlini Piergiorgio - Ragazzi che amano ragazzi. 1991-2011

Feltrinelli  (collana Universale economica)

 

 

Vent'anni fa questo libro raccontava per la prima volta le storie normali di adolescenti gay normali. A casa, a scuola, al bar, in parrocchia, in vacanza. Tirandoli fuori da un fasullo, grottesco, irreale "torbido mondo degli omosessuali". Ma sottraendoli anche al più terribile dei coni d'ombra: quello dell'invisibilità, della cancellazione di ogni identità (agli altri, ma anche a se stessi) e dunque dell'impossibilità di vivere, niente di meno. Questo libro tenero e commovente - tessuto solo con le voci dirette ma intime dei ragazzi che in prima persona raccontano la loro vita quotidiana, spesso fatta di paura, di incertezza, di esclusione - finisce via via, col passare del tempo, per risuonare come un grido. Oltre tremila lettere scritte all'autore dicono che "Ragazzi che amano ragazzi" ha cambiato la vita di migliaia di persone, non solo omosessuali. Ma come è possibile che ragazzi più giovani di queste pagine affermino che storie di un'Italia di vent'anni fa sono ancora le loro? Significa che il poco o tanto che è cambiato non basta. Con l'implacabilità di uno specchio, "Ragazzi che amano ragazzi" ci rimanda oggi l'immagine di tutta l'arretratezza e l'incivile crudeltà di questo immobile Paese. L'attualità di questo libro è un manifesto della vergogna italiana.



Le Guin Ursula K. - La saga di Terramare: Il mago-Le tombe di Atuan-Il signore dei draghi-L'isola del drago-I venti di Terramare-Leggende di Terramare

Mondadori  (collana I Grandi)


Nel mondo incantato di Terramare, fatto di arcipelaghi e di acque sconfinate, un ragazzo si mette in viaggio verso l'isola di Roke e la sua Scuola di maghi, dove apprenderà le parole per sconfiggere creature favolose, guarire i malati, governare gli elementi, piegare gli uomini e la natura al proprio volere. "Sparviere" è il soprannome con cui lo conoscono al villaggio, Ged il nome segreto da rivelare solo agli amici fidati. E di amici Ged ne avrà certo bisogno, per superare indenne il lungo, avventuroso apprendistato che lo condurrà all'estremo limite del mondo, ai margini dell'Oceano Aperto, dove dovrà misurarsi con l'Ombra e con la parte più oscura della propria anima. Solo quando Ged sarà diventato un potente mago, Signore del Draghi, potrà affrontare le forze dell'oscurità che minacciano di sopraffare Terramare e riportare la magia in una terra che ne ha disperato bisogno.



Bortolussi Stefano - Verso dove si va per questa strada

Fanucci  (collana Teens)


In un silenzio che sa di attesa due ragazzine scappano dall'auto della madre e iniziano a correre. Da cosa fuggono? Cosa cercano? A capo dell'impresa c'è la sorella maggiore, che da tempo progetta di andare lontano. Un cammino avventuroso, una traversata verso l'ignoto, il bosco, poi un fiume, una nave in rovina, e intorno a loro una sfilata di personaggi bizzarri: un unicorno color champagne, tre scintillanti acrobate che si comportano come fossero una e un capitano malinconico che non parla mai ma è uomo di parola. Al termine di un viaggio in cui tutto è insolito, surreale ma vivo, stremate dalla fame e dalla fatica, le due ragazze approderanno a una casetta abbandonata, dove una misteriosa donna offrirà loro cibo e riposo solo per una notte, che sarà unica e piena di rivelazioni.


Albom Mitch - L' uomo che voleva fermare il tempo

Rizzoli  (collana Rizzoli best)


In un angolo appartato della vecchia New York, c'è una piccola, misteriosa bottega che vende orologi di ogni epoca e foggia. È qui, nell'atmosfera sospesa di uno stanzino pieno di polvere e di vecchi ingranaggi, che si incrociano i tormentati cammini dei protagonisti di questo romanzo: Sarah, la ragazza solitaria dagli occhi tristi e il cuore in tumulto: Victor il vecchio magnate disposto a tradire gli affetti più cari in cambio di un po' di futuro: e infine Dor, l'uomo che per l'ossessione del tempo ha perso l'amore e l'innocenza. Solo cercando il coraggio di superare i rispettivi dolori, i tre potranno impugnare il destino e ribaltare una storia che sembrava già scritta. Nel nome di un tempo, quello del cuore, che non si compra e non si misura, che ci rende liberi proprio perché non si può fermare. Mitch Albom torna a interrogare i temi eterni dell'amore e della ricerca di senso in questa moderna parabola intensa e commovente.

  

De Luca Erri - Tu, mio

Feltrinelli  (collana Universale economica)



"C'è un'estate brusca nell'età giovane in cui si impara il mondo di corsa. In un'isola del Tirreno, alla metà degli anni Cinquanta, un pescatore che ha conosciuto la guerra e una giovane donna dal nome difficile, senza intenzione trasmettono a un ragazzo la febbre del rispondere. Qui si racconta una risposta, un eccomi, decisivo come un luogo di nascita. 'Tu, mio' è un racconto di superamento della cosiddetta 'linea d'ombra', centrato sul passaggio dai privilegi dell'adolescenza alla ruvidezza della maturità. Oltre le illusioni della giovinezza si apre il campo dell'avventura nell'esistenza; e questa avventura, ogni adolescente lo scopre con dolore, con sofferenza, non potrà essere mai cifrata negli schemi delle consolazioni giovanili." (Enzo Siciliano)
   

Pennac Daniel - Diario di scuola

Feltrinelli  (collana Universale economica)

 

 

L'autore affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo "alunni" si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli "sfaticati", dei "fannulloni", degli "scavezzacollo", dei "marioli", dei "cattivi soggetti", insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex scaldabanco lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d'angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell'istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel "mal di scuola" che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d'imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l'autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica




ORA TOCCA A VOI!!!

domenica 17 febbraio 2013

Io e te _ Niccolò Ammaniti


Cari amici, il libro che mi sento di proporvi oggi, pubblicato dall' Einaudi nella collana Stile Libero, è uscito da un bel po’ ma l’hanno rimesso in bella mostra sugli scaffali da quando Bertolucci si è fatto vivo per trarne un film, avete capito bene, parlo di “Io e te” di Niccolò Ammaniti.
Okay okay, ora forse qualcuno mi detesterà per questo, perché Ammaniti (un po’ come Baricco)  o si ama o si odia, io sono di quelli che lo amano e sono pronta a sguainare la spada e sfidare i miscredenti a singolar tenzone, così su due piedi, per difenderne l’onore.
A chi avesse già visto il bel film di Bertolucci, dico di andarsi immediatissimamente a comprare il libro, perché  il regista, seppur con una certa maestria si è concesso molte libertà, soprattutto per quanto riguarda il finale, che è stato completamente stravolto per addolcirci la pillola…ma non dico altro sennò poi mi sgridate che spoilerizzo, e non va bene.

 
  Questa è la locandina del film


E questo è il trailer

Il libro, come potete evincere dalla copertina non è specificatamente pensato per essere destinato a un pubblico Young, ma come spesso accade nei romanzi di Ammaniti, anche qui  i personaggi sono degli adolescenti, completamente al di fuori dai meccanismi incomprensibili del mondo adulto, e il racconto ci viene narrato dal loro punto di vista, il mondo presentato coi loro occhi, e questo lo rende appetibilissimo anche ad un pubblico giovane.  
Il romanzo è  un piccolo libricino di sole 116 pagine, che si leggono alla velocità della luce e ti stendono alla velocità del suono.
L’ho letto in due round, le prime cinquanta pagine in piedi, in libreria, come una zombie davanti lo scaffale, la seconda manche sempre in libreria, stesa per k.o davanti un caffè. Non l’ho comprato perché non mi sarei sentita di farne un’altra lettura a breve. Troppo affilato come libro, si fa la fine del burro.
Per questo amo Ammaniti, ha una scrittura schietta, che non tradisce, ti si piazza davanti, in tutta la sua innocenza e ti schiaffeggia. Tipo uno schiaffo ricevuto da un bambino di otto anni. Ci resti un po’ cosi. Dici, ma come?
Odio quelli che dicono che Ammaniti si spara le pose. Proprio non li capisco detto questo eccovi il libro  
Lorenzo Cuni ha quattordici anni e vive a Roma in un bel palazzo. È un ragazzo sensibile e acuto, pieno di immaginazione e fantasia, ma è anche introverso e solitario, abituato a rendersi invisibile... con moderazione: Da qualche parte, ai tropici, vive una mosca che imita le vespe. Ha quattro ali come tutte quelle della sua specie, ma le tiene una sull’altra, così sembrano due. Ha l’addome a strisce gialle e nere, le antenne e gli occhi sporgenti e ha anche un pungiglione finto. Non fa niente, è buona. Ma, vestita come una vespa, gli uccelli, le lucertole, persino gli uomini la temono. Può entrare tranquilla nei vespai, uno dei luoghi più pericolosi e vigilati del mondo, e nessuno la riconosce.
Avevo sbagliato tutto.
Ecco cosa dovevo fare.
Imitare i più pericolosi.
Mi sono messo le stesse cose che si mettevano gli altri. Le scarpe da ginnastica Adidas, i jeans con i buchi, la felpa nera con il cappuccio. Mi sono tolto la riga e mi sono fatto crescere i capelli. Volevo anche l’orecchino ma mia madre me lo ha proibito. In cambio, per Natale, mi hanno regalato il motorino. Quello più comune.
Camminavo come loro. A gambe larghe. Buttavo lo zaino a terra e lo prendevo a calci.
Li imitavo con discrezione. Da imitazione a caricatura è un attimo.
Durante le lezioni me ne stavo al banco facendo finta di ascoltare, ma in realtà pensavo alle cose mie, mi inventavo storie di fantascienza. Andavo pure a ginnastica, ridevo alle battute degli altri, facevo scherzi idioti alle ragazze. Un paio di volte ho anche risposto male ai professori. E ho consegnato il compito in classe in bianco.
La mosca era riuscita a fregare tutti, perfettamente integrata nella società delle vespe. Credevano che fossi uno di loro. Uno giusto. (…) Mi dovevo tenere il disparte, ma non troppo, sennò mi notavano. Mi confondevo come una sardina in un banco di sardine. Mi mimetizzavo come un insetto stecco tra i rami secchi”

Per evitare preoccupazioni ai genitori, soprattutto alla mamma affettuosa ma molto apprensiva e alla nonna malata, Lorenzo torna a casa raccontando aneddoti divertenti sulle sue giornate a scuola, ma la verità è ben diversa, si nasconde nel solco sempre più profondo che separa Lorenzo dagli altri: “più inscenavo questa farsa, più mi sentivo diverso. Da solo ero felice, con gli altri dovevo recitare. Questa cosa, alle volte, mi impauriva. Avrei dovuto imitarli per tutto il resto della vita?”.
Un giorno, senza sapere bene perché, Lorenzo si inventa di essere stato invitato in settimana bianca a Cortina da una compagna di classe. Una bugia inoffensiva e innocente, che diventa grande come una valanga: non può tornare indietro, l'unica alternativa è fare i bagagli e fingere di andare a sciare con gli amici.
Lorenzo architetta un piano perfetto: si nasconde in cantina, in un inespugnabile bunker della felicità pieno di sottaceti, videogiochi, libri di fantascienza, merendine, fumetti di Silver Surfer e tonno in scatola. Una vera vacanza, lontano dagli altri, da faticose tecniche di mimetismo, dalle telefonate dei genitori, da paure e insicurezze, finché un'ospite inattesa piomba in cantina, trascinando con sé tutto il mondo vero. L’irruzione di Olivia, sconquassata dai veleni tossici che predilige, che ne offendono il corpo e confondono la ragione, prima acuisce gli spasimi, poi in una via dolorosa per entrambi, rimette in moto gli ingranaggi dell’accoglienza, la forza dell’amore
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Che mi dite? L’avete visto? Vi stuzzica, o siete di quelli che Ammaniti lo legherebbero a un palo per dargli fuoco in pubblica piazza? Vi aspetto nei commenti per un eventuale duello J !