non solo parole



Questa pagina, e dedicata al mondo delle illustrazioni e dell’albo illustrato.
A sentire la parola albo, sicuramente a molti di voi verranno in testa quei volumi illustrati appartenenti al mondo del fumetto ed indirizzate al pubblico adulto oppure quei melensi libri per bambini pieni zeppi di figure sdolcinate, da fargli sfogliare prima di fare la nanna…e invece no.
L’albo illustrato o Picture Book  è uno spazio immaginativo aperto dove testo e immagine non si esauriscono l’un l’altra ma schiudono a sempre nuove possibilità, combinazioni, soluzioni narrative.
Io lo definirei una finestra grafica sul mondo.
A questa finestra possono affacciarsi tutti, adulti e bambini.
E anche se come sappiamo il "fuori" non è sempre un tenero paesaggio ma può essere cruento e spaventoso a volte, non possiamo pensare che il bambino non lo veda, solo perché è basso e non arriva al davanzale.
Gli illustratori di oggi hanno infatti finito di vedere il bambino o il ragazzo come  piccolo deficiente che si allena per diventare adulto, costretto alla panchina o al riscaldamento prima di entrare in partita con la visione di tutto il suo mondo infantile come mondo fatato ma svincolato dalla realtà e hanno indirizzato i loro lavori al bambino e al ragazzo (ma anche all’adulto) inteso come persona con una precisa identità che deve saper essere rispettata e coltivata. Perciò dentro gli albi illustrati, contrariamente a come si pensa, non ci troverete più rassicuranti fiabe dalla morale facile, non troverete facili “storie”, piuttosto “ storie della luce e del buio, del giorno e della notte, mai del tutto bianche o del tutto nere, sempre borderline”   …… non esistono terreni o argomenti ‘vietati ai minori’ o comunque sconsigliabili. I nostri illustrautori ci descrivono dunque con puntualità e coraggio il mondo intero del bambino, le sue ansie, le sue ossessioni, le sue gioie, i dolori; ma anche i problemi interi della società che, visto che della società il bambino fa ben parte, lo riguardano eccome. Ecco dunque albi sulla diversità, sull’handicap, sulla solitudine, sull’emarginazione, sulla malattia, sulla morte, sul razzismo, sull’olocausto, sulla guerra.”
Centrale è l’utilizzo di un linguaggio semplice, puntuale e privo di inutili vezzeggiativi o diminutivi. Il testo e l’immagine dialogano in vari modi, a volte raccontano la stessa storia, altre volte seguono tracciati divergenti,
il testo infatti non spiegherà mai tutti i dettagli della storia, ma lascerà sempre dei ‘buchi’  che saranno quei ‘vuoti’  in cui si inserirà l’illustrazione, oppure  il punto di partenza non sarà  il testo ma l’immagine, intorno a cui lo scrittore tesse la storia.
Quando ho scoperto il mondo dell’albo illustrato sono rimasta veramente affascinata, e vorrei condividere alcune degli albi e delle immagini più accattivanti che ho scovato con voi.
 


La città  di Armin Greder è una storia buia, faticosa. Storia di un amore materno che imprigiona, soffoca, che per paura non lascia alternative a una vita sottovuoto nel buio di un bosco dimenticato ed è anche storia dell’amore di un figlio, che cresciuto nella più profonda solitudine obbedisce, annuisce che per questo non cresce.
Un legame così forte tra i due minacciato solo dalla Città, con i suoi colori, i saltimbanchi, i clowns che tentano il ragazzo verso un mondo di scoperte.
Un legame difficile  a spezzarsi, neppure nella morte, quando il ragazzo lasciato solo tenta di seppellire le ossa della madre che tuttavia lo tormentano, non vogliono essere abbandonate. Ancora insieme, sempre e per sempre.
Ma per diventare un uomo il ragazzo dovrà affrontare lo spettro della madre ed ucciderlo.
Solo allora sarà libero, pronto per affacciarsi alla vita.
Alla Città. 

Quando l’ho letto ho avuto i brividi. Non solo un albo per giovani adulti, ma anche per giovani genitor, sulla paura di crescere e di far crescere.  

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